Valutare il livello di infestazione da varroa durante la stagione apistica

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Valutare il livello di infestazione da varroa durante la stagione apistica


Conoscere il livello di infestazione è di fondamentale importanza per tutti gli apicoltori, sia hobbisti che professionisti, in quanto la Varroa è ancora oggi la principale causa di mortalità degli alveari nel mondo.

Attrezzatura per il test dello zucchero a velo
Attrezzatura per il lavaggio in alcool
Arnie con fondo a rete e fogli adesivi

Il ciclo vitale della varroa prevede una fase dispersiva sulle api adulte e una fase riproduttiva all’interno delle cellette di covata. La quantità di api adulte e di covata nei diversi momenti dell’anno, quindi, sono due dati fondamentali per scegliere quale metodo utilizzare per monitorare il livello di infestazione. Non tutti i metodi, però sono uguali sia dal punto di vista pratico che informativo. Alcuni metodi, infatti, devono essere applicati per 10 giorni consecutivi prima di ottenere un risultato attendibile; altri, possono essere impiegati una sola volta ogni 2-4 settimane e forniscono subito un valore di infestazione. Il valore di infestazione ottenuto, però, può rispecchiare solo parzialmente il valore reale di infestazione degli alveari quindi, in base al momento dell’anno, dobbiamo scegliere il metodo che meglio si adatta a:

– Lo stato di sviluppo delle famiglie
– La nostra esperienza pratica
– Il tempo a disposizione
– Le necessità aziendali
– I metodi utilizzati in precedenza (se disponibili).

Metodi disponibili

CADUTA NATURALE

Il monitoraggio della caduta naturale è facile da attuare, non disturba la colonia ma richiede del tempo per la sua corretta applicazione. Il primo giorno, sotto le arnie selezionate per il monitoraggio, è necessario predisporre il fondo a rete per consentire il passaggio degli acari ed evitare la distruzione dei fogli da parte delle api. Nel cassettino diagnostico di ripone un foglio adesivo o un pannello ricoperto di sostanza oleosa (es. olio esausto) disposto con la parte adesiva verso l’alto. L’uso di fogli adesivi è più pratico in quanto permette di rimuoverli con facilità, richiuderli e contarli una volta a casa. Dopo 10 giorni, si contano il numero di acari presenti sul foglio adesivo/pannello ricoperto di vaselina, si divide tale numero per 10. In questo modo avremo il livello di infestazione espresso come numero di acari/giorno.

Per evitare che le formiche o altri insetti rimuovano gli acari caduti sul fondo adesivo, bisogna adottare alcune strategie come: immergere i piedi dei supporti degli alveari in bacinelle con acqua (che possono fungere anche da abbeveratoi per le api – vedi foto) oppure della colla per topi intorno alle gambe dei supporti degli alveari.
Sui fogli adesivi o pannelli con vaselina si possono contare diversi tipi di acari: scuri o chiari. Per valutare la caduta naturale correttamente si devono contare solo quelli di colore marrone scuro/rossastro in quanto rappresentano gli acari adulti pronti a ripetere il ciclo riproduttivo.

© B-THENET Administrator

VARROA IN FASE DISPERSIVA
Il metodo dello zucchero a velo, come quello del lavaggio in alcool, hanno lo scopo di contare il numero di varroe presenti in fase dispersiva su un campione di api. Come effettuare il campione di api è riportato nel box sottostante

FARE IL CAMPIONE DI API PER LO ZUCCHERO A VELO O LAVAGGIO IN ALCOOL

Per entrambi i metodi, è necessario raccogliere un campione di 350-450 api. Per standardizzare tale quantità, si utilizza un barattolo per le urine standard da 110-120 millilitri. In alternativa si può usare anche un altro tipo di barattolo con il supporto di una bilancia per quantificare il numero di api campionate (importante conoscere il peso di un’ape). Il campione di api deve essere prelevato dal primo telaino di scorte a fianco della covata o meglio ancora dal primo telaino di covata, verificando prima di campionare le api, che non sia presente la regina sul telaino. Nel caso siano presenti melari, si può effettuare il campione dal primo melario sopra il nido per ridurre il rischio di prendere la regina ma, in questo caso, bisogna considerare che è possibile una sottostima del numero di varroe trovate. E’ importante effettuare sempre lo stesso tipo di campionamento per poter confrontare i risultati tra loro (es. prelievo da api nutrici al centro del nido; prelievo da bottinatrici ai lati del nido; prelievo da melario)

© B-THENET Administrator
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Per raccogliere le api si può utilizzare un barattolo con bordo morbido (es. Barattolo Loglio – https://www.youtube.com/watch?v=KH_72GndHXA) oppure un foglio di carta o plastica su cui vengono scrollate le api.

Una volta effettuato il campione di api si ripone all’interno di un barattolo di plastica o di vetro provvisto di un tappo a rete in grado di far passare la varroa ma non le api. Lo stesso tipo di barattolo può essere utilizzato per entrambi i metodi.

Una volta costruito il barattolo con il tappo a rete ed effettuato il campione di api utilizzeremo delle polveri o liquidi per staccare le varroe presenti sul nostro campione di api. Le più comunemente utilizzate sono lo zucchero a velo o l’alcool.

ZUCCHERO A VELO
Il metodo dello zucchero a velo consiste nel posizionare il campione di api appena raccolto nel barattolo nel quale sono già presenti tre cucchiai di zucchero a velo. Si rigira con le mani il barattolo (tenendolo in posizione verticale), in modo che tutte le api siano coperte dallo zucchero, per 60 secondi. Il barattolo viene quindi lasciato all’ombra per 2-3 minuti e viene, infine, scosso come una saliera su un foglio bianco o in una vaschetta con acqua. Sul foglio o nella vaschetta si contano, quindi, il numero di acari che si sono staccati dal campione di api.

LAVAGGIO IN ALCOOL
Come per il metodo dello zucchero a velo, anche in questo caso bisogna effettuare un campione di api (box). Il campione di api viene posto nel barattolo in cui è presente una soluzione di acqua e alcool. Si può utilizzare una soluzione al 70% che si può ottenere aggiungendo a 1 litro di alcool denaturato (che ha una concentrazione del 90%), 285ml di acqua di rubinetto. In questo caso, prima di mettere il tappo a rete, dobbiamo chiudere il barattolo con dentro le api e l’alcool al 70% con un tappo pieno. In questo modo possiamo agitarlo. A seconda del tempo di agitazione il numero di acari che stacchiamo dalle api cambia, quindi l’accuratezza della stima può variare. Il metodo più accurato consiste nell’agitare la soluzione (a mano o in laboratorio) da 15 a 30 minuti. Sebbene tale soluzione non sia applicabile su grande scala e in campo, si ottiene una stima sufficientemente accurata anche solo dopo 5 minuti di agitazione manuale. Sono disponibili agitatori automatici che aumentano la precisione della stima. Successivamente, togliamo il tappo pieno e montiamo il tappo a rete per separare le api dalla soluzione alcolica che contiene gli acari. La soluzione viene posta in una grande bacinella e si contano gli acari staccati dal campione di api. La soluzione alcolica può poi essere filtrata con una calza e riutilizzata finché non diventa troppo torbida per visualizzare bene gli acari.

Sia per il metodo del lavaggio in alcool che per quello dello zucchero a velo, il valore che si ottiene relativo all’infestazione da varroa è un valore di percentuale di infestazione delle api adulte. Per ottenere tale dato, bisogna dividere il numero di acari trovati nel campione per 350 e moltiplicarlo per 100. Ad esempio, abbiamo trovato 3 varroe dopo averle agitate con acqua e alcool: (3/350)*100=0,8. Quindi il nostro livello di infestazione sulle api adulte è pari al 0,8%.

QUANDO E COME USARE I DIVERSI METODI

In base al momento dell’anno ed alla fase di sviluppo delle colonie, il monitoraggio della varroa permette di ottenere numerose informazioni. Nella tabella sottostante sono riassunti i migliori metodi da utilizzare in base al periodo ed i livelli di attenzione che non bisogna superare.

PRIMAVERA

La quantità di covata è generalmente elevata ed in continuo aumento. Il metodo che meglio stima la popolazione di Varroa è la caduta naturale degli acari, eseguita per almeno 10 giorni di seguito.

Gli altri metodi per valutare il livello di infestazione sottostimano i valori reali in quanto la varroa presente sulle api adulte è solo una piccola parte. Unica eccezione possono essere gli sciami raccolti che, prima che sia presente covata opercolata, possono essere valutati con i metodi dello zucchero a velo o lavaggio in alcool.

Livelli di attenzione:

Caduta naturale: ≥3 varroe/giorno.
Zucchero a velo o lavaggio in alcool (solo su sciami): >1%

ESTATE

La valutazione estiva dei livelli di infestazione può essere effettuata per due scopi:

– scegliere il momento migliore per il trattamento
– valutare l’efficacia ottenuta con il trattamento acaricida effettuato

Sia la caduta naturale che il metodo dello zucchero a velo o lavaggio in alcool forniscono un valore attendibile del livello di infestazione. Scegliere il metodo che più si adatta alle proprie esigenze aziendali.

Livelli di attenzione:
Prima del trattamento anti-varroa
Caduta naturale: ≥10 varroe/giorno
Zucchero a velo o lavaggio in alcool: >3%

Dopo il trattamento anti-varroa
Caduta naturale: >1 varroa/giorno
Zucchero a velo o lavaggio in alcool: >1%

AUTUNNO

La valutazione dei livelli di infestazione durante l’autunno ci permette di sapere se le api invernali che stanno nascendo hanno un eccessivo carico di varroa, quindi di virus.
Sia la caduta naturale che il metodo dello zucchero a velo o lavaggio in alcool forniscono un valore attendibile del livello di infestazione. Scegliere il metodo che più si adatta alle proprie esigenze aziendali.

Livelli di attenzione:
Caduta naturale: >1 varroa/giorno
Zucchero a velo o lavaggio in alcool: >1%

INVERNO

Durante l’inverno, valutare il livello di infestazione permette di conoscere la quantità di varroa presente, scegliere il momento per il trattamento invernale e verificare l’efficacia del trattamento effettuato.
In questo periodo dell’anno la caduta naturale è il metodo meno invasivo che permette di ottenere un valore attendibile del livello di infestazione.

Livelli di attenzione:
Prima del trattamento anti-varroa
Caduta naturale: ≥10 varroe/giorno

Dopo il trattamento anti-varroa
Caduta naturale: >1 varroa/giorno

Ogni apiario deve essere considerato dall’apicoltore come una singola unità. Per questo motivo, per sapere quanti alveari è necessario campionare per conoscere il livello medio di infestazione, bisogna seguire quanti riportato di seguito:

Numero alveari in apiario

1-8

8-10

10-20

>20

Numero alveari da campionare

Tutti

8

8

8

Gli alveari selezionati per il monitoraggio dovranno avere forza (telaini con api e covata) nella media  e regina vitale e deponente.

Tutti i dati di infestazione relativi ai diversi apiari devono essere sempre registrati e conservati per poter essere confrontati. Per ottenere risultati affidabili, è importante monitorare l’infestazione utilizzando sempre lo stesso metodo nello specifico periodo dell’anno. Solo dopo alcuni anni è possibile disporre di dati da confrontare e sarà possibile sviluppare piani ad hoc di trattamento/selezione per la zona in cui alleviamo le api.

Riferimenti bibliografici

Pietropaoli, M., Tlak Gajger, I., Costa, C., Gerula, D., Wilde, J., Adjlane, N., … & Formato, G. (2021). Evaluation of two commonly used field tests to assess Varroa destructor infestation on honey bee (Apis mellifera) colonies. Applied Sciences11(10), 4458.

Metodo VarEval – https://www.calameo.com/read/00249335358dbf6a41b0c

Innovazione: Barattolo Loglio – https://www.youtube.com/watch?v=KH_72GndHXA

Non sono previste avvertenze o limitazioni particolari.

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